Elena Brescacin

@Hamster42 Di massa è impossibile. Ma io come blogger come faccio a convincere i follower che allontanarmi dai social centralizzati e avere rss è scelta buona? Poi oh, se ne perdo per strada perché preferiscono jetpack e facebook amen. Sono un blog amatoriale che non ci fa soldi sui follower. Ma se mai non si comincia…

@Hamster42 Io faccio così. Ho delle app per dispositivi mobili che leggono i rss; l’articolo cita feeder su android, su iOS ce ne sono altre, su windows altre ancora. Io però forse per deformazione professionale, mi metto nei panni di tutte quelle persone informaticamente nate da poco, indipendentemente dall’età anagrafica e che se gli dico “rss” capiscono “rincitrullirsi sui social”; se vogliamo che qualcosa (ri)prenda piede, dobbiamo avvicinarci a loro se no facciamo come i politici.

@informapirata @eticadigitale Arriva a pennello questo articolo, non fosse che la lettura rss non è più di serie nella maggioranza dei browser -almeno su windows-. Su thunderbird c’è il lettore feed, ma per esempio Chrome ha un’estensione “rss subscription” che ti porta a doverti iscriverti ad altri siti che ti danno un altro account ancora. Tipo newsblur, feedly e simili. Allora uno giustamente dice “devo iscrivermi per seguire te?” E Friendica ha problemi che abbiamo già discusso.

@informapirata @luciomarinelli @eticadigitale O quando si fa retorica. IMHO la politica progressista sta commettendo molti errori negli ultimi anni e i conservatori cercano di “tappare i buchi”

@macfranc @informapirata @eticadigitale Rispondo seria: che Putin, Musket e Trumpo siano un culo e 'na braga è molto pericoloso anche per tutti quelli affascinati da neuralink (Annalisa Minetti compresa). Io col caxxo che mi farò impiantare mai quel coso in testa sapendo chi lo produce! Hai idea cosa potrebbe fare? Controllare i pensieri e controllare un cervello senza vita - spoiler: kamikaze che “funziona” anche dopo essersi fatto saltare per aria. (1/2)

@macfranc @informapirata @eticadigitale Varda caso. Un cul e 'na braga…

@Madmonkey @informapirata @eticadigitale fosse solo sul web, il problema è ovunque! Per dire, una bellissima app per la scrittura -scrivener- (closed source, commerciale) accessibile per iOS e mac, ma per Windows no. Il fenomeno è il classico coccodrillo che si morde la coda: globalmente le regole di accessibilità non sono conosciute/considerate da chi sviluppa, in ambito free software ancora meno, noi non usiamo FOSS perché tagliati fuori, la comunità FOSS non sa che esistiamo.

@Madmonkey @informapirata @eticadigitale non so se dire che è migliore perché lui è ottimizzato o sono gli screen reader per win che sono ottimizzati per lavorare con quella suite. Non ho competenze di coding così ad alto livello! Perché il rischio in molte piattaforme (lo vedo succedere spesso su android per esempio) il sistema legge tutto, pulsanti con etichette ecc, ma vedi tutto come fosse un testo semplice, perché intestazioni, link, ecc, non vengono riconosciuti come tali.

@basketshoes @Madmonkey @informapirata @eticadigitale non è solo questione di interfaccia utente (quello che si vede da fuori) ma di librerie che vengono usate, proprio a livello di codice. Non sono coder quindi non me ne intendo, ma gli screen reader hanno bisogno di STANDARD che spesso il free software rispetta poco in quanto ognuno personalizza gli oggetti a proprio modo.

@Madmonkey @informapirata @eticadigitale Naturalmente il 99 per cento delle necessità DEI VEDENTI, è sufficiente open office. Perché come al solito noialtri orbi siamo tagliati principalmente fuori. Quando si parla di FOSS viene sempre presa in considerazione la massa “normodotata” poi ci si lamenta se c’è gente ancora attaccata come le sanguisughe alle bigtech.

@AAMfP @informapirata @eticadigitale Io di mio, non voglio “boicottare” nessuno. Voglio solo fare un acquisto consapevole quando sono certa di aver valutato ogni alternativa possibile - come ho fatto con iPhone vs. Android. Apple rispondeva meglio alle mie esigenze e l’ho scelta perché per me Android con l’accessibilità arranca, ma dopodiché? I dispositivi wearable sono un ambito ancora più delicato per il quale affidarsi a uno solo, può portarti ostacoli.

@AAMfP @informapirata @eticadigitale Parlavo col mio aiutoblogger di Meta, e spunti tu con un post su meta viola qualcosa. . Io ho sempre più non vedenti che mi dicono “ma ancora non ti sei fatta i meta rayban?” Io: no, perché meta è come musk: promette di fare grandi cose per i ciechi ma poi anche le sue app violano i criteri accessibilità elementari. Non investono sul lavoro, per non parlare delle violazioni più gravi che ha. Io aspetto altri produttori di occhiali.

@informapirata @eticadigitale Sempre detto: è vero che i computer e in genere i dispositivi elettronici ci hanno aiutato e ci aiutano in molto; ma dall’altra parte ci rendono vulnerabili a un numero di aggressioni assolutamente imprevedibili per quante ipotesi possiamo fare. Diventiamo vulnerabili sia al social engineering sia agli attacchi organizzati usando le vulnerabilità dei dispositivi stessi. Può diventare una bomba un nostro dispositivo, ma possiamo diventarlo anche noi.

@elvecio @informapirata @eticadigitale Pensa se i f@sci iniziassero a farsi la guerra tra di loro stile “ho visto lei che blocca lui che blocca l’altro” censuraaaaaahhhhh!

@informapirata @eticadigitale La senti, la frusta…

@informapirata @Suoko è proprio questo il punto: molti paesi totalitari lo usano per veicolare informazioni oltrepassando i controlli, ma se adesso il tale dà tutte le chiavi “ai pulotti e i caramba [cit.]” sono guai per i narcos e i pedos sicuramente, ma pure per attivisti, gay, gente che di fuorilegge (per l’occidente) non fa nulla ma che nei paesi di origine si punisce con la morte. E qui viene l’importanza del decentralizzato: non saresti più in mano a una persona sola.